La Direttiva Europea, ripresa da tutta la legislazione ad essa riferente, definisce la biomassa come “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.[8]
Le biomasse e i combustibili da esse derivati emettono nell’atmosfera, durante la combustione, una quantità di anidride carbonica più o meno corrispondente a quella che viene assorbita in precedenza dai vegetali durante il processo di crescita. L’anidride carbonica in atmosfera è il principale responsabile dell’effetto serra e quella accumulata nelle biomasse, anche se era già stata in atmosfera negli anni e nei decenni precedenti, al momento del taglio della biomassa era tutta assorbita in essa e quindi non concorreva più all’effetto serra. Con la combustione delle biomasse tutta l’anidride carbonica in esse accumulata viene istantaneamente reimmessa in atmosfera e questa immissione è particolarmente pronunciata nel caso delle biomasse forestali, ossia nella combustione di alberi, magari d’alto fusto che hanno accumulato anidride carbonica per decine o centinaia d’anni, abbattuti appositamente per essere bruciati. Se tutti gli alberi abbattuti e bruciati verranno sostituiti da altri, essi nel corso dei decenni potranno riassorbire tutta l’anidride carbonica rilasciata nella combustione e ciò permette di dire ai fautori dell’uso energetico delle biomasse forestali che il loro impiego ai fini energetici non provoca il rilascio di nuova anidride carbonica.
Di contro le biomasse presentano i seguenti svantaggi:
- Per necessità economiche di funzionamento è una forma opposta a politiche di minimizzazione della produzione dei rifiuti;
- Sono richieste grandi aree a causa della bassa densità energetica;
- Richiesta di utilizzo di fertilizzanti;
- Problemi di logistica per la fornitura della risorsa;
- Problemi di condizione ambientale/meteo;
- Produzione annua non costante.
Classificazione
Le biomasse possono essere caratterizzate da 3 diversi criteri:
- il contenuto di acqua (biomassa fresca o secca)
- la sua origine (vegetale o animale)
- vitalità (presenza di organismi morti o vivi al suo interno)
A seconda della loro origine le biomasse si possono distinguere in:
- Fitomassa: la biomassa proviene da piante
- Zoomassa: la biomassa proviene da animali
- Biomassa microbica: la biomassa proviene da microrganismi.[9]
Infine, in base alla vitalità, si può distinguere una biomassa vivente, costituita da organismi viventi, da una biomassa morta costituita da organismi morti.